Voskopoja – Moscopoli

Voskopoja – Moscopoli, si trova su un alto piano a quota di 1160 m l.m ed è conoscita in Italiano sopratutto con il nome Moscopoli.  Oggi poco più di un villaggio, ma nella metà della XVIII sec fu una città molto svilluppata e importante non solo per l’Albania, ma per tutta la pennisola di Balcani.

La città fu fondata durante il XIV sec forse per volonta della famiglia feudale Muzaka, ma la tesi non è documentata. Certo è, che la nascita come centro urbano di Voskopoja è dovuto allo staziamento di pastori nomadi e seminomadi. Era usanza e si hanno testimonianze scritte, che le mandrie venivano trasferite sui pascoli di Voskopoja durante il periodo estivo, mentre d’inverno scendevano sulle vali di Valona.

Nel 1653, cioè XVII sec, Voskopoja conta 4 quartieri con un totale di oltre 300 case. I due quartieri più antichi erano rispettivamente chiamati “Arnaut” e “Mecovik”. Mecova era un importante centro Vllahe, cioè  arumena. L’attività economica più sviluppata e importante di questa località era la pastorizia e la lavorazione della lana.

All’inizio del XVII sec Voskopja risulta sotto il prottettoriato della madre di Sultano. Questa attraverso le prorie istiuzioni tutelava con decreti privilegiati la città di Voskopoja, in contracambio di imposte e tasse che venivano versati direttamente al tesoro della Sulltana.

Durante il XVII sec la produzione locale non vienne più destinata solo all’autoconsumo, ma anche esportatta, soprattuto la lana e i suoi derivati. Essa divenne un importate centro di commercio e di scambio tra l’oriente e l’occidente. A ovest Voskopoja aveva forti rapporti commerciali con la reppublica Veneta, che nel 1660/70  ha aperto il proprio consoloato commerciale a Durazzo. La rette commerciale di Voskopoja arrivo a coprire un area vasta di mercati come Vienna, Budapest, Costantinopoli e l’area di Mar Nero, ed era gestita dalle corporate commerciali che avevano sede in città. Di maggiore interesse era il commercio della lana che aveva il suo centro di raccolta a Voskopoja. Qui veniva raccolta la lana prodotta in Tessalia, Macedonia e in tutta l’area attorno e dopo essere lavorata veniva trasportata coi caravan a Durazzo. Un altro fattore che porto allo svillupo del commercio della lana a Voskopoja, fu l’aumento della domanda in seguito allo schieramento della guardia austro-ungarica che venne insediata sulle sponde di Danubio per difendere il confine dall’impero ottomano e i flussi migratori che rifuggiavano sulla sponda ovest di Danubio, nelle terre diffese dagli austro-ungarici.  Dagli annali e le corrispondenze commerciali risulta che Voskopoja commercializzava oltre la lana anche prodotti agricoli, porcelana, libri, carta, cosmetici e addirituara strumenti musicali.

La città era governata da un Consiglio amministrativo, i membri del quale venivano eletti direttamente dagli cittadini. Il consiglio era un organo autonomo, indipendente dalla govenrnace della Grande Porta, e legislattivo che operava attraverso le proprie istituzioni. La chiesa, inoltre, rappresenava un istituzione importante non solo religiosa, ma anche politica e sociale. Ad essa è riconosciuto il dirito di partecipare in tutte le questioni legislative e giudiziarie civili, con esclusione di quelle penali, la qui resposabilità era assegnata al ruolo di Kadiu.

Già nel XVII secolo nascono le prime forme scolastiche, per poi divvenire una vera e propria istituzione durante il XVIII secolo, quando vienne fondata anche la nuova accademia, 1744. La città vantava una delle più grandi tipografie nei balcani e possedeva una bibloteca pubblica. Si può affermare per certo che che la tipografia della città era la prima nei balcani, inquanto fondata nel 1720, 7 anni prima di quella di Costantinopoli, alla quale sopravise 10 anni più a lungo, fu chiusa nel 1750. Durante questo periodo in città si contano 26 chiese ( oggi ne rimangono 7, ma solo 5 visitabili) e istituzioni operanti come ospedale e orfanotrofio.

Voskopoja apparteneva al Patriarcato di Ohri, che era in conflito con il patriarcato di Istambull inquanto ritenuta troppo servile alle politiche del Sultano. Ioasafi, della famiglia Godo,  fu patriarca di Ohri e uno dei primi ad opporsi e distanziarsi dal Patriarcato di Costantinopli.

Nel 1769 la città viene bruciata per la prima volta e inseguita altre volte ancora fino alla sua distruzione quasi totale. I fattori del suo declino sono diversi, tra cui i più importanti è quello religioso, una comunità foremente cristiana in cuore del dominio ottomano, la perdita del protettoriato della madre del sultano e la crisi di commercio in seguito al conflitto russia – turchia e al declino della repubblica veneta, il maggior partner commerciale della città.  Fu assalita e incendiata per la seconda volta nel 1788 per ordine di Ali Pasha di Tepelena e per la terza volta nel 1916

MONUMENTI

Monastero di Shen Panarenci / Monastero di Shen Joan Prodhronit

Il monastero di San Prodromio è stato fondato nel XIV sec, mentre la chiesa con la struttura di oggi fu costruita nel 1632 e affrescata nel 1659. La chiesa riporta la forma della croce, tipica della chiesa bisantina. All’interno si ha una cupola sostenuta da un tamburo, mentre il nartece è stato costruito successivamente alla chiesa, fine secolo o i primi del secolo successivo. La chiese è stata dannegiata durante la II guerra mondiale in seguito ai bombardamenti tedeschi.
Nel XVII e XVIII sec il monastero era Nelli archivi della chiesa sono stati ritrovati una moltelicità di documenti molto dettagliati che riguarando la vita della comunita in tutti i suoi aspetti. Si ricorda il più importante il Codice di Shen Prodhromit, registi e annuali che riportano datti anagrafici, giuridici, economici ed ettici, molto dettagliatti sulla vita degli abitanti della città.

Chiesa di Shen Kolli:

E’ stata affrescata da David Selenica e i fratelli Zografi

Basilica di Shën Mëhillit

Chiesa di Shen Athanasi:

La chiesa fu costruita tra il 1721 e il 1724, mentre fu affrescata nel 1745 dai fratelli Zografi. Gli affreschi del naos rappresentano con scene a dir poco macabre il ciclo di martiri a qui vengono sottoposti i santi, mentre nell’arcata sono rappresentate le scene dell’apocalisse.

Nel 1960 la chiesa venne seriamente danneggiata da un terremoto che porto alla distruzione del nartece, mentre dopo la caduta del fu letteralmente depredatta, subendo i ripetutti furti delle icone e dei oggetti di culto.

Chiesa “Fjetjes së Shën Mërisë” (l’assunzione):

Chiesa di Shen Premtes: Chiesa bisantina costruita nel XIV sec ed è la più vecchia di Voskopoje.

Chiesa di Shen Ilias:

 

PERSONAGGI

David Selenica: ha operato come iconografo durante il XVIII sec rivoluzionando l’iconografia con la rottura dei schemi imposti fino ad ora da Costantinopoli. Nel 1721 ha affrescato la chiesa di Shen Kolli (Santo Nicola)

Kostandin e Athanas Zografi:

Anastas Kavaljoti: maggior esponente della lingua albanese. Fondatore e maestro dell’Accademia e Re. Ha compilato